Vaccinazioni in gravidanza 2025: proteggere mamma e bambino con le nuove raccomandazioni

La gravidanza è un momento unico, in cui la salute della donna e quella del bambino si intrecciano in maniera profonda. Non si tratta soltanto di garantire il benessere della madre, ma anche di creare le condizioni migliori perché il nascituro affronti i suoi primi mesi di vita con le difese necessarie. Vaccinare la donna incinta, quindi, significa proteggere due persone allo stesso tempo: la mamma, più vulnerabile ad alcune infezioni durante la gestazione, e il bambino, che non può ancora ricevere direttamente molti vaccini.

Nel 2025 le raccomandazioni italiane ed europee hanno introdotto importanti aggiornamenti, frutto di nuove evidenze scientifiche e di recenti autorizzazioni regolatorie. L’obiettivo è rendere più forte un’offerta vaccinale che già oggi riduce complicanze, ricoveri e mortalità, e che è sempre più riconosciuta come un pilastro della prevenzione perinatale.

I vaccini raccomandati in gravidanza nel 2025

Le vaccinazioni considerate prioritarie in gravidanza sono quattro, con ruoli e tempistiche ben definite.

  • dTpa (difterite-tetano-pertosse acellulare)
    Confermata come fondamentale, va somministrata tra la 27a e la 36a settimana. La protezione passa dalla madre al bambino e riduce in maniera significativa il rischio di pertosse nei neonati, che nei primi mesi di vita sono particolarmente vulnerabili.
  • Influenza stagionale
    È raccomandata per tutte le donne in gravidanza, in qualsiasi trimestre. Non solo riduce le complicanze respiratorie materne, ma diminuisce anche il rischio di parto pretermine. Gli anticorpi passano al neonato, garantendo una protezione preziosa nelle prime settimane.
  • COVID-19
    Anche la vaccinazione contro il COVID trova posto nel pacchetto stagionale 2025. Le versioni aggiornate dei vaccini sono considerate sicure in gravidanza e in grado di trasferire anticorpi al neonato. Per la madre significa ridurre il rischio di forme gravi e ricoveri; per il bambino, una protezione aggiuntiva nei primi mesi.
  • RSV (Virus Respiratorio Sinciziale)
    La novità più attesa. Somministrata nel terzo trimestre, la vaccinazione anti-RSV offre al neonato una protezione significativa contro la bronchiolite e le infezioni gravi delle basse vie respiratorie, che rappresentano una delle principali cause di ricovero infantile. In alternativa o come complemento, è disponibile l’anticorpo monoclonale a lunga durata d’azione da somministrare al neonato.

Le evidenze scientifiche

Le raccomandazioni non arrivano a caso: sono il risultato di studi solidi.

  • Per la dTpa, la letteratura mostra una riduzione fino al 90% dei casi di pertosse nei primi 3 mesi di vita dei bambini nati da madri vaccinate.
  • Per l’influenza, la vaccinazione in gravidanza abbassa fino al 40% il rischio di ospedalizzazione neonatale.
  • Per il COVID-19, i dati hanno mostrato una riduzione dei ricoveri in terapia intensiva materna e una protezione conferita anche ai neonati.
  • Per l’RSV, i trial clinici parlano di una riduzione fino all’82% dei ricoveri neonatali per bronchiolite grave nei primi 3 mesi.

Numeri che confermano come la vaccinazione in gravidanza sia un’arma preventiva di altissimo valore.

Barriere e criticità

Eppure, nonostante i benefici, le coperture restano basse in Italia. Meno del 40% delle donne riceve effettivamente una vaccinazione durante la gravidanza. Molte raccontano di non aver ricevuto alcun consiglio dal proprio ginecologo o dal medico di fiducia, e tra chi viene informata non mancano timori legati alla sicurezza fetale, nonostante la letteratura sia ormai rassicurante.

Il vero nodo, quindi, non è la scienza, ma la comunicazione. Senza un counseling sistematico e puntuale, molte donne non colgono l’opportunità di proteggere sé stesse e i propri figli.

Le nuove raccomandazioni operative

Per colmare il divario, le linee guida 2025 non si limitano a ribadire cosa vaccinare, ma indicano anche come.

  • Le vaccinazioni dovrebbero essere offerte direttamente all’interno del percorso di gravidanza, evitando rinvii o passaggi burocratici.
  • Il counseling deve diventare parte integrante dei bilanci di salute ostetrici, insieme alle ecografie e agli altri esami di routine.
  • Le Regioni sono invitate a potenziare i sistemi di call-recall digitali – sms, app, portali dedicati – per ricordare alle future mamme gli appuntamenti vaccinali.
  • Infine, va rafforzata la collaborazione tra ginecologi, medici di famiglia, pediatri e servizi vaccinali, così da garantire un messaggio coerente e uniforme.

Conclusione

Le vaccinazioni in gravidanza sono oggi uno dei fronti più promettenti della prevenzione: permettono di proteggere la madre e, allo stesso tempo, di garantire al neonato una protezione immediata in una fase in cui è più vulnerabile. Con l’introduzione della vaccinazione anti-RSV, il pacchetto di prevenzione perinatale si completa ulteriormente, offrendo strumenti mai avuti prima.

La vera sfida, ora, è trasformare queste raccomandazioni in pratica clinica quotidiana: informazione chiara, counseling personalizzato e accesso semplificato. Solo così la prevenzione potrà davvero tradursi in salute concreta per mamme e bambini.

Bibliografia essenziale

  • Ministero della Salute – Circolare Vaccinazioni in gravidanza 2025
  • Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025
  • Calendario Vaccinale per la Vita 2025 (SItI, SIP, FIMP, FIMMG, SIMG)
  • OMS – Position Paper su vaccinazioni materne (2024)
  • NEJM, Lancet, JAMA – studi clinici su efficacia e sicurezza delle vaccinazioni in gravidanza (2019-2024)

Related posts



Homnya Srl | Partita IVA: 13026241003

Sede legale: Via della Stelletta, 23 - 00186 - Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 - Roma
Sede operativa: Via Galvani, 24 - 20099 - Milano

PreventionTask © 2025